Protezione speciale: si può convertire a lavoro?

Il cosiddetto “Decreto Cutro” (D.L. 20/23, convertito con modifiche nella L. 50/23) ha di fatto eliminato la possibilità di rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale da parte del Questore, prevedendo, tuttavia, all’art. 7 comma 3 che
“i permessi di soggiorno già rilasciati ai sensi del citato articolo 19, comma 1.1, terzo periodo, in corso di validità, sono rinnovati per una sola volta e con durata annuale, a decorrere dalla data di scadenza. Resta ferma la facoltà di conversione del titolo di soggiorno in permesso di soggiorno per motivi di lavoro se ne ricorrono i requisiti di legge”.
Questo ha significato lo stop alle nuove domande di Protezione Speciale presentabili in Questura e la fine della valutazione del percorso socio-integrativo e lavorativo dei richiedenti irregolari per il rilascio del relativo permesso di soggiorno. In pratica, prima uno straniero irregolare che negli anni precedenti poteva provare una qualche forma di integrazione, anche provvisoria, poteva essere ritenuto meritevole della Protezione Speciale. Dopo Cutro, questo non è più possibile. Niente più nuove domande di Protezione Speciale.
Chi ha avuto la Protezione Speciale dal Tribunale prima del Decreto Cutro può convertire il permesso di soggiorno?
Questa è una questione molto spinosa che contrappone avvocati e Questure. I primi, come chi scrive, sostengono che ciò sia senza dubbio possibile in quanto il Decreto Cutro fa salva la conversione a lavoro dei permessi per Protezione Speciale rilasciati dalle Questure (ex art. 19 TUI) e nulla ha esplicitamente previsto riguardo ai permessi per Protezione Speciale rilasciati dai Tribunali (ex art. 32 comma 3 D.lgs 25/08). Il silenzio del legislatore, in linea con il brocardo latino ubi lex voluit dixit ubi noluit tacuit, deve essere ragionevolmente interpretato nel senso che la disciplina transitoria dell’art. 7 concerna entrambe le tipologie di permesso di soggiorno per Protezione Speciale, anche perchè di fatto, i permessi rilasciati ai sensi dell’art. 32 comma 3 sono concessi in base ai requisiti dell’art. 19 del D. lgs 286/98. Sarebbe irragionevole e lesivo del principio di uguaglianza prevedere un doppio binario per situazioni sostanzialmente identiche.
Quindi le Questure concederanno la Conversione a Lavoro?
Purtroppo no. Sono già stati notificati i preavvisi di rigetto delle istanze di conversione a lavoro dei permessi di soggiorno per Protezione Speciale e l’Amministrazione ha già pronte migliaia di decreti di rigetto. Sarà curioso vedere la motivazione di dette decisioni per comprendere il ragionamento delle Questure. Certo è che vi saranno anni di contenzioso civile ed amministrativo in merito, fino alla prossima riforma della Protezione Speciale. I più deboli, infatti, sono spesso la carne da macello degli interessi politici ed economici. In politica interna come in politica estera. La storia si ripete ed a rimetterci sono sempre i più deboli, i casi “umanitari” o “speciali”.